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STORYTELLING

Erede diretto del FOTOGIORNALISMO, o reportage fotografico, il VISUAL STORYTELLING rappresenta oggi la comunicazione non verbale per eccellenza. Nella sua forma più efficace, essa fa leva su due fattori: percezione ed interpretazione:

Dal momento che il nostro cervello -per leggere una fotografia- è costretto a trasformare un’immagine bidimensionale ad uno scenario tridimensionale per renderlo comprensibile (percezione basata sul bagaglio personale di esperienza visiva), la lettura di un portfolio -raccolta di immagini- diventa un processo innato, estremamente personale ed immediato. Il riconoscimento istintivo delle immagini è un processo più veloce della descrizione per parole, quindi -in un primo momento- sfugge alla lettura critica delle forme e dei contenuti (che arriverà con una lettura successiva). La sequenza delle immagini della story, suggerisce inoltre la chiave di lettura ed il discorso narrativo, forzando o suggerendone l’interpretazione.

Nella stesura di un portfolio, le immagini più efficaci sono quelle che non hanno bisogno di spiegazioni o didascalie: parlano da sole (in tutte le lingue del mondo!) e si auto-descrivono.

VISUAL STORYTELLING: La comunicazione per immagini semplice, multilingue, veloce!

Alcuni esempi:

Story 1 – GARDA: SUI PASSI DEI VECCHI FOTOGRAFI

In Garda abbiamo un archivio storico di oltre 700 foto d’epoca del paese di ottima qualità. Scatti che vanno dal 1889 al 1973 (oltre a quelli più recenti, ovviamente!). Alcune di queste sono state pubblicate su libri da collezione a tiratura limitata. La nostra ricerca storica ci ha spinto a tornare esattamente sui luoghi in cui sono stati effettuati quegli scatti per riprodurli in epoca contemporanea.

Lo studio dei fotografi che lo scorso secolo (Lotze, Alfieri e Lacroix, Honestinger solo per citarne alcuni) hanno immortalato il Lago di Garda e l’analisi delle evoluzioni del territorio sono aspetti affascinanti. Interessante anche scoprire da “dove” sono stati effettuati gli scatti del secolo scorso, visto che alcuni luoghi non sono più accessibili ed il territorio è profondamente cambiato.

Durante una di queste ricerche, ci siamo imbattuti in una foto su albumina del 1926 che non presentava la stessa angolazione delle cartoline paesaggistiche di quell’epoca. Troppo bassa per poter essere stata scattata da un aereo, troppo vicina al paese per poter essere stata scattata dal monte Luppia, decisamente lontana dalle sponde del lago…

La nostra ricerca ci ha condotto fino a Villa Degli Albertini, una dimora seicentesca con annesso un enorme parco. Alla fine dell’ottocento questo spazio verde fu trasformato in Giardino Botanico e Parco Romantico. All’interno vi era una torre che svettava fin sopra i cipressi, i viali e le piante centenarie.

Alessandro si procurò il permesso di poter accedere alla Torre, io mi occupai delle riprese fotografiche. Per quella foto d’epoca la prospettiva ricordava un obiettivo da 23mm su pellicola a medio formato 6×7 cm, l’equivalente moderno di un 35mm su pellicola 36×24. Con gli anni gli alberi erano cresciuti e mi serviva una visuale più ampia. Per l’occasione usai un 28mm su reflex full frame.

Per la precisione: ho usato un obiettivo fisso da 28 mm del 1978, montato su una macchina digitale del 2016 per riprodurre una foto del 1926! Se questa non è storia…

Percorrendo i circa 200 gradini è stato possibile raggiungere la sommità della torre e proprio da qui fu scattata la foto della nostra ricerca!

Mancavano pochi minuti al tramonto ma decidemmo di fermarci ancora un po’ per goderci gli ultimi raggi di sole. Poter salire alla Torre era un evento più unico che raro, tuttavia non avevamo molto tempo. Era novembre. Non eravamo vestiti in modo adeguato per il fresco della sera. La giornata che era rimasta grigia e nuvolosa per tutto il tempo -con nostra sorpresa- si aprì in quei pochi minuti, immediatamente prima del calare del sole e si trasformò in una scena coloratissima. “Questa è una cartolina PERFETTA!” esclamai. Ripresi la macchina fotografica dallo zaino e cominciai a scattare in tutte le direzioni in cui la torre mi permetteva di puntare l’obiettivo. Solo pochi minuti, poi calò il buio.

La sera stessa mi misi a “cucire” assieme tutte le foto raccolte e ne produssi un’immagine panoramica ad altissima risoluzione. La prima stampa prodotta misurava 3 metri di lunghezza per 1 metro di altezza!!

Ora questa immagine è un BEST-SELLER. Pubblicata su cartoline, numerosi libri e riviste, su pannelli informativi, turistici, segnaletica promozionale…

Nonostante la numerosa diffusione, questa foto panoramica non è mai stata veramente venduta: La paternità intellettuale dell’immagine appartiene ancora ad ANDREA MODENA, che ne concede i diritti di distribuzione ma -quando si tratta di stampe FineArt- provvede personalmente alla stampa ed alla confezione delle sue opere.

Story 2 – OSCAR SANDRI SCULTORE – DALL’IDEA ALL’OPERA

Story 3 – Le bisse sul lago di Garda.

Un viaggio su imbarcazioni a quattro remi. Rare, veloci e prestigiose.

La voga “alla veneta” sopravvive e fa parlare di sé grazie a gruppi di appassionati sportivi sui laghi di Garda e di Iseo

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